Giovedì, 28 03 2024
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Accorpamenti delle Aziende Sanitarie

Convegno 14 Dicembre 2016
Aula "A. Celli"
Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive
"Sapienza" Università di Roma (Piazzale Aldo Moro, 5)

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Il numero delle Aziende Sanitarie si sta progressivamente riducendo. Si è passati dalle 228 del 1995 alle attuali 119, fenomeno particolarmente marcato negli ultimi anni. I dati del Ministero della Salute confermano questo andamento: 147 nel 2010, 139 nel 2015 e 119 nell’aprile del 2016. Questa tendenza si accentuerà nei prossimi mesi. In alcune Regioni sono in avanzata fase di studio normative che ridurranno ulteriormente il numero. Nel Veneto le Aziende dovrebbero ridursi a sette dalle attuali 21, una per provincia oltre all’Azienda “Zero” che si occuperà di programmare la sanità veneta, nel Lazio dalle attuali 10 si prevede la riduzione a 6 (due per la città di Roma), in Sardegna dove, delle attuali 8 Asl, è stata creata l’unica Azienda denominata Asur, ripetendo l’esperienza già realizzata nelle Marche.

Gli accorpamenti delle Aziende sanitarie possono essere una concreta risposta alle necessità di efficacia, di efficienza e di sostenibilità per i prossimi anni, eliminando gli sprechi, controllando la domanda, migliorando la salute della popolazione?

Può questa nuova riorganizzazione porre rimedio alla progressiva uscita dal servizio sanitario nazionale di parti crescenti di popolazione, all’inarrestabile indebolimento del servizio, all’apertura di enormi spazi del privato profit e non profit nei settori della produzione e dell’offerta dei servizi e delle assicurazioni integrative e sostitutive?

Il Convegno, prendendo spunto dalla letteratura internazionale e con un approccio di Evidence-based Healthcare, cercherà di dare risposte a queste domande e avrà il compito di verificare se questo fenomeno, che appare inarrestabile, abbia concreti rischi che gli obiettivi auspicati dai decisori regionali non siano raggiunti con rilevanti ripercussioni sull’assistenza e sulla capacità di tenuta del SSN.

Il ruolo del Distretto Sanitario e cure domiciliari

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Il lavoro condotto dalla Commissione nazionale per la definizione e l'aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ha portato a una nuova caratterizzazione dei profili di cura domiciliari.

L'assistenza domiciliare integrata (ADI) viene inquadrata all'interno delle cure domiciliari integrate che a loro volta, vengono classificate in tre profili di cura connotati da livelli di intensità crescenti: primo, secondo e terzo livello.

Le cure domiciliari integrate di primo e secondo livello si rivolgono a persone che, pur non presentando criticità specifiche o sintomi particolarmente invalidanti, hanno bisogno di continuità assistenziale con interventi territoriali che si articolano sui 5 giorni (primo livello) o 6 giorni (secondo livello).
Le cure domiciliari di terzo livello si articolano invece su 7 giorni, senza interruzioni, rivolgendosi a persone che presentano dei bisogni con un livello di intensità e complessità assistenziale molto elevato.


Obiettivo dell'evento formativo è duplice:

  • offrire una panoramica generale sulle differenti tipologie di servizi e assistenza domiciliare attualmente erogati dalle Aziende sanitarie della Regione;
  • fornire al decisore regionale (prendendo spunto dall'esperienze maturate e dalle criticità emerse nei singoli Distretti per la disomogeneità degli interventi, gli alti costi del servizio e la maggiore complessità e problematicità della presa in carico) elementi utili di riflessione e sopratutto “proposte” per migliorare l'appropriatezza e la sostenibilità economica delle cure domiciliari per il terzo livello assistenziale, modulando la tipologia degli interventi (residenziali e domiciliari) alle risorse disponibili ed ai bisogni reali del paziente e del nucleo familiare.

I decreti 428 e 429 del 2013. La Regione Lazio potenzia i servizi distrettuali

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Il giorno 6 maggio 2014, dalle ore 8.00 alle ore 14.00, si terrà nella sala Tirreno, Regione Lazio, Via Rosa Raimondi Garibaldi 7, il Convegno CARD "I Decreti 428 e 429 del 2013. La Regione Lazio potenzia i servizi 

distrettuali". Verrà evidenziato come i due decreti rafforzano le linee di attività distrettuale ed individuano modalità 

organizzative di lavoro integrato fra più professionisti (MMG, i PLS, i Medici della Continuità Assistenziale, i Medici Specialisti e le altre professioni).

I due Decreti ribadiscono l’orientamento della Regione Lazio di potenziare i servizi distrettuali, in una logica di presa in carico dei bisogni di salute della popolazione.

Sottolineano inoltre il ruolo del Distretto sia come articolazione territoriale dell’Azienda sanitaria ad elevata complessità, sia come struttura operativa della stessa.

 Il convegno affronterà questi temi in un dibattito con gli operatori direttamente coinvolti.

Appropriatezza clinico-organizzativa della Regione Lazio

Materiale inerente la I e la II sessione del Convegno CARD dell' 11 settembre 2013.

Ringraziamo Gli autori che hanno messo a disposizione il materiale del convegno anche per un suo successivo studio ed approfondimento.

Il distretto, articolazione territoriale dell'Azienda USl a elevata complessità, assicura alla popolazione di riferimento tutti i servizi territoriali di tipo sanitario e sociosanitario, direttamente e attraverso l'azione coordinata e sinergica con le altre articolazioni aziendali. 

Sono funzioni strategiche assegnate al Distretto l'integrazione sociosanitaria, il Punto Unico di Accesso, l'Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale, l'assistenza a domicilio e il controllo dell' appropriatezza prescrittiva.

Il convegno, attraverso l'approfondimento di alcuni decreti regionali, affronterà questi temi in un dibattito con gli operatori direttamente coinvolti.

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Distretti Sanitari Laziali

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